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Il cambiamento radicale che il movimento moderno ha inaugurato nel Novecento apre la possibilità di ridiscutere e rinegoziare gli attributi di genere dell’architettura.
Alcune incursioni della progettualità femminile nell’architettura del modernismo sono molto pregiate; quelle di Eileen Gray e Charlotte Perriand – creano perturbazioni e interferenze al campo d’azione di Le Corbusier. Il mitico Bauhaus è una scuola molto attrattiva per il pubblico femminile, e con determinazione disegna un posto specifico per le donne.
La scena dell’architettura italiana tra le due guerre detiene una vistosa impronta maschile, coerente con la grande dedizione che riserva alle magnificenze delle opere pubbliche dello stato fascista. Per rintracciare esperienze significative occorre sondare gli ambienti editoriali delle riviste, dove le donne s’infilano ritagliandosi un ruolo aldilà del posto loro riservato, trasformandolo in postazione cruciale per coltivare gradi di ambiguità e incrinare visioni monolitiche.
saluti
Alessandro Panci Presidente OAR
Marco Maria Sambo Segretario OAR e Direttore AR Magazine
introduce
Margherita Guccione MAXXI Architettura
In collaborazione con l’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia e la Casa dell’Architettura.
bio
Mario Lupano