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«Continuo a rimanere un uomo che da anni cerca di scrivere con la macchina fotografica, il vero strumento con cui riesco ad esprimermi e che provo a usare esattamente come uno scrittore usa la sua penna. Per continuare a raccontare il mondo che ho davanti agli occhi e nella mia testa», Gianni Berengo Gardin.
La ricerca visiva di Berengo Gardin prende forma a partire dagli anni sessanta a Milano dove muove i primi passi e la fotografia inizia lentamente a trasformarsi da passione a mestiere, modo di essere, strumento per documentare e comprendere la realtà. Le 200 immagini presentate al MAXXI nella mostra L’occhio come mestiere sono testimonianze celebri e alcune poco note di uno sguardo che ha raccontato un’epoca e attraversato l’Italia, immergendosi con costanza, con spirito critico, nelle sue bellezze e contraddizioni, i cambiamenti sociali e politici che hanno segnato la storia del nostro paese, delle città e delle persone.
In occasione della mostra, il MAXXI dedica una serata al grande fotografo italiano per raccontare settant’anni di carriera attraverso un talk con i curatori, la presentazione del catalogo L’occhio come mestiere pubblicato da Contrasto, che ha collaborato anche alla realizzazione della mostra, e la prima internazionale in sala del documentario Il Ragazzo con la Leica, 60 anni d’Italia nello sguardo di Gianni Berengo Gardin di Daniele Cini e Claudia Pampinella.
intervengono
Daniele Cini regista
Gianni Berengo Gardin fotografo
Margherita Guccione curatrice della mostra
Alessandra Mauro curatrice della mostra
Claudia Pampinella Produttrice Talpa Produzioni
posti individuali riservati per i titolari della card myMAXXI scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it, entro il giorno prima dell’evento e fino a esaurimento