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Una genealogia di discorsi, memorie, immaginazioni che hanno come posta in gioco l’autoriconoscimento culturale e politico dell’Italia contemporanea.
Nel corso del Novecento l’Italia è andata alla ricerca di un centro di gravità identitario, capace di superare la difficoltà in cui la sua cultura si è trovata rispetto a una modernità avvertita in forma schizofrenica insieme come forza disgregatrice e come componente indispensabile alla propria autodefinizione.
Il richiamo a un’eredità impareggiata quanto malferma e contraddittoria ha trovato un punto di saturazione nella nozione di genius loci, che ha finito per rappresentare una sorta di soluzione immaginaria alla questione dell’identità dell’arte prodotta in Italia.
intervengono con l’autore
Andrea Cortellessa
Maria Grazia Messina
Bartolomeo Pietromarchi
In collaborazione con Quodlibet.