mostra
10 Dicembre 2019 > 06 Gennaio 2020
Videogallery.Doc Home
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lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
per i giovani da 18 a 25 anni (non compiuti); per gruppi a partire da 15 persone; possessori biglietto d’ingresso La Galleria Nazionale, Museo Ebraico di Roma; con esibizione della tessera o badge di riconoscimento: Accademia Costume & Moda, Accademia Fotografica, Biblioteche di Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia, Enel (per titolare badge e accompagnatore), FAI – Fondo Ambiente Italiano, Feltrinelli, Gruppo FS, IN/ARCH – Istituto Nazionale di Architettura, Sapienza Università di Roma, LAZIOcrea, Palazzo delle Esposizioni, Amici di Palazzo Strozzi, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Scuola Internazionale di Comics, Teatro Olimpico, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro di Roma, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Youthcard; presentando alle casse un biglietto Trenitalia con destinazione Roma effettuato tra il 27 novembre 2024 e il 21 aprile 2025
valido per un anno dalla data di acquisto
minori di 18 anni; con esibizione di disability card o lettera di accompagnamento di associazione/ente ospitante: persone con disabilità e accompagnatore, persone con lo spettro autistico e accompagnatore, persone sorda, persone con disabilità cognitive e bisogni comunicativi complessi e caregiver, persone affetta da patologie gravi e loro caregiver, ospiti di centri di prima accoglienza e antiviolenza e operatori accompagnatori, residenti di comunità terapeutiche e operatori accompagnatori; possessori di EU Disability Card e accompagnatore; dipendenti MiC; possessori della card myMAXXI; giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento valida; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; soci AMACI; membri CIMAM – International Committee for Museums and Collections of Modern Art; membri ICOM; giornalisti (che possano comprovare la propria attività); studenti e ricercatori universitari di storia dell’arte e architettura dell’Unione Europea, studenti delle accademie di belle arti pubbliche (iscritte AFAM) e studenti Temple University Rome Campus da martedì a venerdì (esclusi festivi); docenti IED – Istituto Europeo di Design, docenti NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, docenti RUFA – Rome University of Fine Arts; con esibizione della tessera o badge di riconoscimento: Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Sotheby’s Preferred, MEP – Maison Européenne de la Photographie; il giorno del tuo compleanno presentando un documento di identità
per gruppi di 12 persone in uno stesso turno di visita; possessori della membership card myMAXXI; giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento valida
minori di 14 anni
disabili + eventuale accompagnatore; minori di 3 anni (biglietto non necessario)
La Collezione di arte e architettura del MAXXI rappresenta l’elemento fondante del museo e ne definisce l’identità. Da ottobre 2015 è esposta con diversi allestimenti di opere.
videogallery – ingresso libero
Una rassegna internazionale per esaminare e indagare, con diversi linguaggi, i mille volti dell’abitare contemporaneo.
La rassegna internazionale di documentari Doc Home è pensata come momento di approfondimento tematico della mostra At home. Progetti per l’abitare contemporaneo e prevede un programma di documentari, cortometraggi, reportage video e interviste che esamineranno e indagheranno, con linguaggi diversi, i mille volti dell’abitare contemporaneo.
I video, selezionati dall’archivio di Art Doc Festival, costituitosi nei quindici anni di organizzazione di manifestazioni documentaristiche sull’arte e l’architettura, saranno l’occasione anche per raccontare i processi ideativi e compositivi di alcuni grandi maestri dell’architettura contemporanea.
Quattro settimane di programmazione che ruotano attorno a nuclei tematici differenti, dalle case sperimentali agli interventi di riqualificazione di complessi abitativi fatiscenti, dalle residenze degli architetti ai palazzi delle grandi società, dalle ville extraurbane al rapporto con il centro della città.
PROGRAMMA
11 > 15 dicembre
L’occhio sui maestri dagli anni ’50 ad oggi-
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Con Le Corbusier – le sue architetture e persino il suo cane – protagonista assoluto di rarissimi documenti di archivio, di interviste e cinegiornali, ma soprattutto con i documentari sui maestri dell’architettura italiana del novecento: dal razionalismo di Adalberto Libera, all’allusività reticente delle opere di Aldo Rossi, dal sapiente preziosismo di Carlo Scarpa, al trionfo della tecnica di Pier Luigi Nervi. Nelle maglie di quella che potrebbe essere letta come una marcia trionfale dell’architettura moderna in Italia, emerge oscura l’utopia lunga un chilometro, trasformatasi in distopia sociale, del quartiere romano di Corviale, narrato nella sua realtà e immaginato come campo di realizzazione di nuovi progetti.
17 > 22 dicembre
Città e metropoli. Amiamo l’architettura?
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Case, case, case. Le palazzine romane che piacciono a Nanni Moretti in “Caro Diario” e che diventano gli scenari di molti drammi e commedie all’italiana Case amate o anche detestate. Case “intelligenti” che sembrano ribellarsi alla vita normale dei propri abitanti e case con balconi senza ringhiere e camere senza le porte che sovrastano il magnifico paesaggio di Firenze. Case in Italia, ad esempio nello scenario unico dell’Elba (la villa Balmain di Leonardo Ricci) o all’estero, come la splendida villa Planchart di Gio Ponti su una collina sopra Caracas, progettata tramite telegrammi e arredata con mobili e opere d’arte italiane arrivate via nave. Le case come protagoniste, a volte eccentriche o sperimentali, ma sempre necessarie.
24 > 29 dicembre
L’avanguardia: l’occhio strabico sull’architettura
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Protagonisti dei film della terza settimana sono il design e l’architettura degli interni: l’avanguardia dei Visionnaires francesi e quella italiana di un decennio (1965-75) particolarmente felice, quando i Radicals del nostro paese erano esposti nei musei americani e apprezzati in campo internazionale. Un film narra di Achille Castiglioni come il maestro tout court della scuola italiana di disegno industriale e, in un altro, si indaga sulle case abitate dagli architetti. Eccentricamente, alcuni di loro eleggono a propria casa una propaggine dello studio, altri collezionano preziosi incunaboli del moderno, altri ancora vivono in enormi librerie, come il protagonista del Barone rampante di Calvino viveva sugli alberi. Siamo infine ammessi, in un altro documentario, dentro la casa di Le Corbusier, dove si scoprono, oltre al grande studio da pittore, letti alti come trespoli, la camera matrimoniale piena di docce, lavabi e rubinetti e si comprende come sia complesso il restauro del moderno.
31 dicembre > 6 gennaio
Problemi, movimenti e rivoluzioni
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L’ultima settimana di rassegna è dedicata agli esperimenti sociali e alle città periferiche. Ai margini di Roma, in una fabbrica abbandonata, cresce un museo nomade e spontaneo chiamato Metropoliz dove si abita e si progetta insieme un razzo per arrivare sulla luna. Nel centro, invece, si vive nella ex fabbrica Pantanella come se questo antico stabilimento industriale fosse una città Il grattacielo di Rimini diventa protagonista della vita dell’intera città e Lisbona ci incanta nei suoi paesaggi urbani, mentre antiche miserie a Catania compongono un affresco sociale poetico e terribile nello stesso tempo. Gli fa da contraltare un paesaggio fiabesco e surreale dove la gente sembra vivere felicemente dislocata nel rigoglio della natura, e questo ci porta al villaggio Eni di Pieve di Cadore, progettato dall’architetto Edoardo Gellner tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ‘60, quando gli industriali illuminati, come Adriano Olivetti o Enrico Mattei, costruivano fabbriche all’avanguardia e villaggi modello per il benessere di operai e dirigenti.
Martedì 10 novembre non perdere la serata inaugurale della rassegna Doc Home, con il talk L’impossibilità di essere normali.
In collaborazione con Art Doc Festival. In testata: foto da Delightful, Matteo Garrone.