© Altan/Quipos
evento
giovedì 30 Gennaio 2020 ore 18:00 - 20:30

Disegnare la satira. Talk e proiezione.Altan in conversazione con Sergio Staino e Carlo Verdelli

auditorium del MAXXI – ingresso € 8
10 posti nominali riservati e gratuiti per i titolari della card myMAXXI scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it, entro il giorno prima dell’evento

Due grandi fumettisti, autori visionari e taglienti, protagonisti indiscussi di una satira che ancora oggi è capace di far ridere e di riflettere.

In conversazione con il Direttore di Repubblica Carlo Verdelli, Altan e Staino raccontano gli anni di esperienza presso giornali come Tango, Il Male e Cuore, la forza dei loro personaggi come strumenti di scherno e di contestazione politica, in grado di accompagnare costantemente le vicende di un’Italia che affrontava un periodo storico complesso, dalla morte di Aldo Moro al caso Craxi fino all’inchiesta Mani Pulite.  Una testimonianza straordinaria di un mondo creativo che ha fatto della capacità di comunicazione il suo punto di forza.

In vista dell’incontro, Altan realizzerà tre vignette speciali che verranno donate ad altrettanti fortunati partecipanti a seguito di un’estrazione organizzata a conclusione del talk.

Introduce
Giovanna Melandri Presidente Fondazione MAXXI

Intervengono
Altan e Sergio Staino

Con
Carlo Verdelli Direttore di Repubblica

Modera
Luca Raffaelli curatore della mostra Altan. Pimpa Cipputi e altri pensatori

a seguire, proiezione del documentario

Mi chiamo Altan e faccio vignette 
di Stefano Consiglio, Italia 2019, 75’
 
Vita e carriera di un inimitabile autore satirico e disegnatore, creatore di mondi fiabeschi e caratteri memorabili – fra tutti la Pimpa e Cipputi che, insieme ad amici e colleghi, come Paolo Rumiz, Stefano Benni, Ezio Mauro, Michele Serra e Sergio Staino, ne raccontano biografia, estro e talento. Paolo Rossi, Angela Finocchiaro e Stefania Sandrelli interpretano in carne ed ossa alcuni dei personaggi delle sue vignette nelle quali, un paese spossato dalle proprie bassezze e privato delle proprie ipocrisie, si è raccontato con agghiacciante candore per più di 40 anni.
 
Introducono
Mario Sesti critico e giornalista cinematografico
Stefano Consiglio regista