About William Kentridge
Scheda biografica
William Kentridge
William Kentridge è nato a Johannesburg nel 1955 ed è considerato uno dei maggiori artisti viventi al mondo. Ha conseguito un Bachelor of Arts Politics and African Studies e in seguito il diploma in Fine Arts presso la Johannesburg Art Foundation. Alla fine degli anni Settanta, ha studiato mimo e teatro alla École Internationale de…
Kentridge, William
William Kentridge è nato a Johannesburg nel 1955 ed è considerato uno dei maggiori artisti viventi al mondo.
Ha conseguito un Bachelor of Arts Politics and African Studies e in seguito il diploma in Fine Arts presso la Johannesburg Art Foundation. Alla fine degli anni Settanta, ha studiato mimo e teatro alla École Internationale de Théâtre Jacques Lecoq di Parigi. Fra il 1975 e il 1991, ha lavorato come attore e regista nella compagnia Johannesburg’s Junction Avenue Theatre. Negli anni Ottanta ha lavorato come art director in diversi film e serie televisive. Nel 1989 Kentridge ha creato il suo primo film di animazione Johannesburg, 2nd Greatest City After Paris. Per queste serie, ha iniziato a usare una tecnica che diventerà tipica del suo lavoro: disegni a carboncino realizzati uno dopo l’altro sempre sullo stesso foglio di carta in una maniera contraria alla tecnica di animazione tradizionale in cui ogni movimento è disegnato su un foglio separato.
I suoi lavori indagano temi politici e sociali da un punto di vista personale, a volte autobiografico e spesso l’artista compare direttamente, o sotto forma di autoritratto, in alcuni dei suoi lavori. La stessa tecnica è stata usata in lavori come Sobriety, Obesity and Growing Old (1991), Felix in Exile (1994), History of the Main Complaint (1996), e Stereoscope (1999) che sono stati presentati nei maggiori musei del mondo. Nel 1999, ha realizzato Shadow Procession usando cartoncini neri ritagliati da pagine di libri e da cartoline.
Ha partecipato a importanti esposizioni internazionali, fra queste Documenta 10 a Kassel (1997), la XXIX Biennale di São Paulo (1998) e la XLVIII Biennale di Venezia (1999). Gli sono state dedicate diverse mostre monografiche, una delle più recenti, William Kentridge: Five Themes, è stata ospitata nel 2010 al Museum of Modern Art di New York, al Jeu de Paume di Parigi e all’Albertina Museum di Vienna.
Galleria 4 – ingresso gratuito dal martedì al venerdì
In occasione dell’inaugurazione di Triumphs and Laments, il grande progetto di William Kentridge sulle sponde del Tevere realizzato da Tevereterno, il MAXXI rende omaggio al grande artista sudafricano con l’esposizione dei sei lavori che fanno parte della Collezione permanente del museo, un incontro con il pubblico (13 aprile 2016) e un ciclo di visite guidate per approfondire il suo lavoro (13-17 aprile 2016).
A partire dal grande arazzo di North Pole Map (2003) in cui grandi personaggi in cammino evocano il viaggio della vita ma anche le migrazioni dei popoli. Preparing the flute (2004 – 2005) ripropone in scala la scenografia del Flauto Magico di Mozart con regia di Kentridge presentato al Teatro dell’Opera di Bruxelles nello stesso anno, in una rilettura conciliativa di arte e teatro come strumenti di rigenerazione. Ancora teatro in Zeno Writing (2002), video installazione fatta di ombre, animazioni, accumulo di immagini, musica che si ispira al famoso personaggio di Italo Svevo. I carboncini di Flagellant (1996-1997) e Untitled (2001) presentano una riflessione sul corpo a cui Kentridge dedica molta attenzione, poiché diventa strumento di racconto per il tema della sofferenza e del disagio della condizione umana nei confronti del potere. Infine Cemetery with Cypresses, 1998, carboncino ispirato a Il ritorno di Ulisse di Claudio Monteverdi, ambienta il ritorno dell’eroe acheo in un ospedale di Johannesburg.
Con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica del Sudafrica in Italia