Una grande retrospettiva sul duo artistico che, al confine tra cinema sperimentale e arti visive, esplora con impegno civile i grandi drammi del ‘900.
PARTE II – CONFLITTI
La materia della pellicola, la sua consistenza stratificata, consunta e corrotta che Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi ci mostrano in Trasparenze (1998) apre il secondo capitolo della rassegna dedicata a due dei protagonisti del cinema d’avanguardia e dell’arte cinematografica del nostro tempo.
È a partire dal racconto di questa reliquia, memoria cancellata di un tempo ritrovato, che si giunge alla Trilogia della Guerra, resoconto in tre parti (Su tutte le vette è pace, 1998, Prigionieri della guerra, 1995, Oh! uomo, 2004) del dramma della Prima Guerra Mondiale, frutto di un decennio di ricerche negli archivi cinematografici che gli artisti hanno svolto nei paesi coinvolti nei combattimenti, in prevalenza nell’impero zarista e austro-ungarico, e nell’archivio di Luca Comerio, fotografo milanese e cineasta ufficiale della Grande Guerra che ci ha tramandato alcune tra le immagini più suggestive del primo conflitto mondiale.
Un alternarsi di immagini esplose, rallentate e ingrandite di soldati morti e morenti, bambini denutriti e prigionieri di guerra che richiamano la nostra attenzione sulla capacità dell’essere umano di compiere atrocità se guidato dalla sete di trionfi militari.
Angeli e guerrieri del cinema è l’ampia retrospettiva con la quale il MAXXI celebra la carriera del duo artistico Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Un’occasione per ripercorrere, attraverso quattro focus tematici che si alterneranno per tutto il 2021, lo straordinario lavoro di due artisti che, al confine tra cinema sperimentale e arti visive, esplorano con impegno civile i grandi drammi del ‘900.
Al primo capitolo, che celebra la vita personale e il legame indissolubile tra i due artisti, seguirà l’approfondimento sui conflitti con una selezione di film dedicati al tema della guerra, mentre nel terzo, il corpo, trattato come oggetto e come involucro, metterà in evidenza l’offuscamento dell’essenza umana. Chiuderà la rassegna il racconto per immagini dell’ascesa dei grandi totalitarismi.
in testata: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Su tutte le vette è pace, 1998 (still da video)
Una grande retrospettiva sul duo artistico che, al confine tra cinema sperimentale e arti visive, esplora con impegno civile i grandi drammi del ‘900.
PARTE II – CONFLITTI
La materia della pellicola, la sua consistenza stratificata, consunta e corrotta che Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi ci mostrano in Trasparenze (1998) apre il secondo capitolo della rassegna dedicata a due dei protagonisti del cinema d’avanguardia e dell’arte cinematografica del nostro tempo.
È a partire dal racconto di questa reliquia, memoria cancellata di un tempo ritrovato, che si giunge alla Trilogia della Guerra, resoconto in tre parti (Su tutte le vette è pace, 1998, Prigionieri della guerra, 1995, Oh! uomo, 2004) del dramma della Prima Guerra Mondiale, frutto di un decennio di ricerche negli archivi cinematografici che gli artisti hanno svolto nei paesi coinvolti nei combattimenti, in prevalenza nell’impero zarista e austro-ungarico, e nell’archivio di Luca Comerio, fotografo milanese e cineasta ufficiale della Grande Guerra che ci ha tramandato alcune tra le immagini più suggestive del primo conflitto mondiale.
Un alternarsi di immagini esplose, rallentate e ingrandite di soldati morti e morenti, bambini denutriti e prigionieri di guerra che richiamano la nostra attenzione sulla capacità dell’essere umano di compiere atrocità se guidato dalla sete di trionfi militari.
Angeli e guerrieri del cinema è l’ampia retrospettiva con la quale il MAXXI celebra la carriera del duo artistico Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. Un’occasione per ripercorrere, attraverso quattro focus tematici che si alterneranno per tutto il 2021, lo straordinario lavoro di due artisti che, al confine tra cinema sperimentale e arti visive, esplorano con impegno civile i grandi drammi del ‘900.
Al primo capitolo, che celebra la vita personale e il legame indissolubile tra i due artisti, seguirà l’approfondimento sui conflitti con una selezione di film dedicati al tema della guerra, mentre nel terzo, il corpo, trattato come oggetto e come involucro, metterà in evidenza l’offuscamento dell’essenza umana. Chiuderà la rassegna il racconto per immagini dell’ascesa dei grandi totalitarismi.
in testata: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Su tutte le vette è pace, 1998 (still da video)
BIOGRAFIA
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi