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«Il mondo ha bisogno di essere depixellato», Thomas Hirschhorn.
Questa è una delle frasi con cui Thomas Hirschhorn descrive i Pixel-Collage, un imponente ciclo di lavori realizzato fra il 2015 e il 2017. Per la prima volta riuniti insieme, sono allestiti seguendo un layout disegnato dall’artista, su un lunghissimo muro viola – The Purple Line – che attraversa la galleria 3. Un progetto che cerca di mostrare l’invisibile, rinegozia il contesto espositivo e stimola chi guarda a rimanere vigile e cosciente.
La potenza di questa ricerca risiede nel farci riflettere sul controllo delle immagini, sulla loro autenticazione come “fatti”, sulla possibilità di rendere visibili le porzioni di realtà che sono sottratte al nostro sguardo attraverso la pixellazione, una tecnica in cui l’immagine diventa non riconoscibile. Queste opere, nate dal lavoro di ricombinazione di foto pubblicitarie affiancate a immagini di corpi mutilati, spesso creano imbarazzo in chi le guarda, facendoci riflettere su un concetto più volte espresso dall’artista: il dilagare dell’ipersensibilità nel mondo contemporaneo.
Quello che Hirschhorn ricerca è uno stato di sensibilità, dato da uno sguardo che rimane vigile e cosciente di quello che ha intorno, senza negarlo; l’ipersensibilità, invece, porta spesso alla censura ed è paradossalmente legata all’autoprotezione e all’esclusione dell’altro.
Cataloghi della mostra
Catalogo della mostra 2021
Thomas Hirschhorn. The Purple Line