mostra
13 Dicembre 2024 > 25 Ottobre 2026

Collezione MAXXIThe Large Glass

galleria 4
a cura di Alex Da Corte

orario museo

lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo

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Il riallestimento della Collezione del Museo presenta una nuova visione che vede il coinvolgimento di un artista o di un intellettuale per mettere in dialogo tra loro le opere d’arte, d’architettura e di fotografia. Un’occasione di valorizzazione e ricerca per presentare i lavori di grandi maestri e artisti contemporanei.

Per The Large Glass la curatela è affidata ad Alex Da Corte, artista concettuale statunitense che sperimenta media diversi, tra cui pittura, scultura, installazione, performance e video. Esplorando le diverse sfumature dell’esperienza contemporanea, Da Corte legge la Collezione MAXXI in senso organico: «Nelle curve rigonfie del grandioso progetto di Zaha Hadid ritroviamo i classici elementi dell’acqua, del vento, del fuoco e della terra. Vediamo la crescita, la decadenza, la trasformazione e la natura che si insinua in tutte le cose».

In mostra opere di: Francis Alÿs, Atelier Van Lieshout, Massimo Bartolini, Alighiero Boetti, Domenico Gnoli, Wolf Kahlen, William Kentridge, Marisa Merz, Giuseppe Penone, Kara Walker, Gal Weinstein, AWP, DEMOGO, Stefano Cerio, Luigi Ghirri, Rachele Maistrello.

Le onde le ricoprivano il viso,
e io non riuscivo a muovermi abbastanza velocementeper fermarle.
Eppure, accadde così lentamente,
come vetro che si raffredda.
E anni dopo mi chiesi se lei
pensasse lo stesso di me,
come la sabbia, come il sale.

«The Large Glass mette in scena una lenta marea ispirata all’enigmatica e misteriosa foto di Luigi Ghirri del 1978, che ritrae il volto di una donna sottovetro, o smalto, o acqua, o niente […] Mentre il mondo si muove e si cristallizza nell’alchimia, intraprendiamo il nostro viaggio verso un inevitabile etere invisibile. Potremmo andare oltre, con la natura a fare da guida, verso un’età del vetro. Qui potremmo esistere ovunque, evolvendo, senza lasciare alcuna traccia», Alex Da Corte