Piazza del Museo – ingresso libero fino a esaurimento posti
10 posti nominali riservati per i titolari della card myMAXXI scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it, entro il giorno prima dell’evento
Matrona e ladrona, civilizzatrice e corruttrice. Non c’è altra città «capitale» quanto Roma.
Non c’è altra città «capitale» quanto Roma: enorme centro di potere nell’antichità e poi con la Chiesa universale. Eppure è con una maggioranza mediocre che il Parlamento dell’Italia unita il 23 dicembre 1870 vota il trasferimento della capitale da Firenze, secondo una volontà che era stata di Cavour, oltre che di Garibaldi e Mazzini. Capitale «inevitabile», ma fra invidie taglienti.
Un’immagine sempre contrastata: matrona e ladrona, civilizzatrice e corruttrice. Scelte urbanistiche errate e speculazioni voraci, anche vaticane, ne intasano il centro, segregano l’immigrazione tumultuosa. Capitale incompresa dagli intellettuali, difesa dal solo Gabriele D’Annunzio, più tardi da Antonio Cederna. «Un suk» per Goffredo Parise, «la morte» per Mario Soldati. Questa è la cronaca viva e sofferta di due secoli in cui Roma è cresciuta di 15 volte. Ingovernabile senza strumenti speciali.
Introduce e modera
Pietro Barrera Segretario Generale Fondazione MAXXI
Intervengono
Vittorio Emiliani giornalista e scrittore
Fulvio Abbate scrittore
In collaborazione con Il Mulino
Piazza del Museo – ingresso libero fino a esaurimento posti
10 posti nominali riservati per i titolari della card myMAXXI scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it, entro il giorno prima dell’evento
Matrona e ladrona, civilizzatrice e corruttrice. Non c’è altra città «capitale» quanto Roma.
Non c’è altra città «capitale» quanto Roma: enorme centro di potere nell’antichità e poi con la Chiesa universale. Eppure è con una maggioranza mediocre che il Parlamento dell’Italia unita il 23 dicembre 1870 vota il trasferimento della capitale da Firenze, secondo una volontà che era stata di Cavour, oltre che di Garibaldi e Mazzini. Capitale «inevitabile», ma fra invidie taglienti.
Un’immagine sempre contrastata: matrona e ladrona, civilizzatrice e corruttrice. Scelte urbanistiche errate e speculazioni voraci, anche vaticane, ne intasano il centro, segregano l’immigrazione tumultuosa. Capitale incompresa dagli intellettuali, difesa dal solo Gabriele D’Annunzio, più tardi da Antonio Cederna. «Un suk» per Goffredo Parise, «la morte» per Mario Soldati. Questa è la cronaca viva e sofferta di due secoli in cui Roma è cresciuta di 15 volte. Ingovernabile senza strumenti speciali.
Introduce e modera
Pietro Barrera Segretario Generale Fondazione MAXXI
Intervengono
Vittorio Emiliani giornalista e scrittore
Fulvio Abbate scrittore
In collaborazione con Il Mulino