mostra
19 Luglio 2022 > 07 Agosto 2022

videogalleryRadicalsSeijun Suzuki

videogallery – ingresso gratuito
a cura di Irene de Vico Fallani, Giulia Lopalco
si consiglia la visione a un pubblico adulto

  • programma
  • a Natale regala una myMAXXI

orario museo

lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo

aperture e chiusure straordinarie durante le Feste

martedì 24 dicembre ore 11 > 16
lunedì 25 dicembre chiuso
martedì 31 dicembre ore 11 > 16
mercoledì 1 gennaio ore 11 > 19
lunedì 6 gennaio ore 11 > 20

maggiori informazioni

Uno dei maestri più innovativi e controversi del cinema d’azione.

Esponente della nouvelle vague giapponese, Seijun Suzuki (Tokyo, 1923 – Tokyo, 2017) ha diretto circa 50 film nell’arco della sua carriera caratterizzata dallo scontro con l’industria cinematografica giapponese. Padre dello Yakuza movie, Suzuki ha stravolto i canoni del genere noir con il suo stile all’avanguardia, un’ironia dissacrante e ambientazioni surreali, fonte di ispirazione per importanti registi internazionali.

film in proiezione:

da martedì 19 a domenica 24 luglio, ore 17
La giovinezza di una belva umana1963
durata: 92 min
lingua: giapponese con sottotitoli in italiano

da martedì 26 a domenica 31 luglio, ore 17
Tokyo Drifter, 1966
durata: 82 min
lingua: giapponese con sottotitoli in italiano

da martedì 2 a domenica 7 agosto, ore 17
Elogio della lotta, 1966
durata: 86 min
lingua: giapponese con sottotitoli in italiano


In occasione della mostra TOKYO REVISITED di Daido Moriyama con Shomei Tomatsu, Radicals è una rassegna con film di registi e creativi che condividono con Moriyama uno sguardo controcorrente, rivoluzionario e mai convenzionale sul Giappone. Il carattere pop e surreale dei film di Seijun Suzuki (19 luglio > 7 agosto), quello più rigoroso e austero delle pellicole di Kaneto Shindō (9 > 28 agosto) e ancora l’essenza mistica della danza Butō di Kazuo Ōno (30 agosto > 18 settembre) rappresentano manifestazioni diverse di un comune bisogno di raccontare il doppio volto del Giappone del dopoguerra, di portare alla luce le ombre e la fragilità dell’esistenza, di rompere tabù per ribadire la libertà di scelta e espressione dell’individuo.

in testata: Seijun Suzuki, Elogio della lotta, 1966, video still