mostra
09 Agosto 2022 > 28 Agosto 2022

videogalleryRadicalsKaneto Shindō

videogallery – ingresso gratuito
a cura di Irene de Vico Fallani, Giulia Lopalco

  • programma
  • a Natale regala una myMAXXI

orario museo

lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo

aperture e chiusure straordinarie durante le Feste

martedì 24 dicembre ore 11 > 16
lunedì 25 dicembre chiuso
martedì 31 dicembre ore 11 > 16
mercoledì 1 gennaio ore 11 > 19
lunedì 6 gennaio ore 11 > 20

maggiori informazioni

Una delle figure centrali della stagione d’oro del cinema giapponese sorta tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

I primi capolavori di Kaneto Shindō (Hiroshima, 1912 – Tokyo, 2012) si distinguono da subito per un linguaggio austero e rigoroso, uno stile intimistico attento al carattere psicologico dei personaggi, uomini e soprattutto donne che vivono ai margini della società. Unendo tradizione e modernità, Shindō affonda lo sguardo nelle realtà più drammatiche della società giapponese preferendo alle grandi produzioni commerciali realtà indipendenti in grado di garantirgli libertà di espressione.

film in proiezione:

da martedì 9 a domenica 14 agosto, ore 17
I bambini di Hiroshima, 1952
durata: 97 min
lingua: giapponese con sottotitoli in inglese

da martedì 16 a domenica 21 agosto, ore 17
L’isola nuda, 1960
durata: 96 min
lingua: giapponese con sottotitoli in inglese

da martedì 23 a domenica 28 agosto, ore 17
Onibaba – Le assassine, 1964
durata: 103 min
lingua: giapponese con sottotitoli in inglese


In occasione della mostra TOKYO REVISITED di Daido Moriyama con Shomei Tomatsu, Radicals è una rassegna con film di registi e creativi che condividono con Moriyama uno sguardo controcorrente, rivoluzionario e mai convenzionale sul Giappone. Il carattere pop e surreale dei film di Seijun Suzuki (19 luglio > 7 agosto), quello più rigoroso e austero delle pellicole di Kaneto Shindō (9 > 28 agosto) e ancora l’essenza mistica della danza Butō di Kazuo Ōno (30 agosto > 18 settembre) rappresentano manifestazioni diverse di un comune bisogno di raccontare il doppio volto del Giappone del dopoguerra, di portare alla luce le ombre e la fragilità dell’esistenza, di rompere tabù per ribadire la libertà di scelta e espressione dell’individuo.

in testata: Kaneto Shindō, I bambini di Hiroshima, 1952, video still