Premio Graziadei per la FotografiaRachele Maistrello, Alba Zari
la chiusura della mostra è stata prorogata a domenica 23 maggio 2021
centro archivi MAXXI Architettura
a cura di Simona Antonacci
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
fino al 26 novembre alcune gallerie sono chiuse per allestimento; puoi consultare qui le mostre in corso
acquista online
per i giovani da 18 a 25 anni (non compiuti); per gruppi a partire
da 15 persone; giornalisti iscritti all’albo con tessera di riconoscimento valida; possessori biglietto d’ingresso La Galleria Nazionale, Museo Ebraico di Roma; con esibizione della tessera o badge di riconoscimento: Accademia Costume & Moda, Accademia Fotografica, Biblioteche di Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia, Enel (per titolare badge e accompagnatore), FAI – Fondo Ambiente Italiano, Feltrinelli, IN/ARCH – Istituto Nazionale di Architettura, Sapienza Università di Roma, LAZIOcrea, Palazzo delle Esposizioni, Amici di Palazzo Strozzi, Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Scuola Internazionale di Comics, Teatro Olimpico, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro di Roma, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Youthcard
valido per un anno dalla data di acquisto
minori di 18 anni; disabili che necessitano di accompagnatore; possessori di EU Disability Card e accompagnatore; dipendenti MiC; accompagnatori e guide turistiche dell’Unione Europea, munite di licenza (rif. circolare n.20/2016 DG-Musei); 1 insegnante ogni 10 studenti; soci AMACI; membri CIMAM – International Committee for Museums and Collections of Modern Art; membri ICOM; giornalisti (che possano comprovare la propria attività); possessori della membership card myMAXXI; studenti e ricercatori universitari di storia dell’arte e architettura dell’Unione Europea, studenti delle accademie di belle arti pubbliche (iscritte AFAM) e studenti Temple University Rome Campus da martedì a venerdì (esclusi festivi); docenti IED – Istituto Europeo di Design, docenti NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, docenti RUFA – Rome University of Fine Arts; con esibizione della tessera o badge di riconoscimento: Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Sotheby’s Preferred, MEP – Maison Européenne de la Photographie; il giorno del tuo compleanno presentando un documento di identità
La Collezione di arte e architettura del MAXXI rappresenta l’elemento fondante del museo e ne definisce l’identità. Da ottobre 2015 è esposta con diversi allestimenti di opere.
la chiusura della mostra è stata prorogata a domenica 23 maggio 2021
centro archivi MAXXI Architettura
a cura di Simona Antonacci
lunedì chiuso
da martedì a domenica 11 – 19
la biglietteria è aperta fino a un’ora prima della chiusura del Museo
Ci spiace, ma questo articolo è disponibile soltanto in inglese
“There is no complete life. There are only fragments.”
James Salter
Pochi autori riescono a controllare, a piegare il mezzo fotografico, i suoi innumerevoli generi e categorie, come Alba Zari. Senza trucchi o effetti speciali, Alba racconta la sua storia indagando, nel farlo, l’intrinseca ambiguità della fotografia, il suo rapporto con la memoria, la realtà, il suo potere documentario.
Come spiega il filosofo Jean-Marie Schaeffer l’immagine di per sé è muta, precaria; è l’intenzionalità, l’inserimento in una precisa strategia comunicazionale che la fa diventare un’asserzione sul mondo. E a seconda dell’intenzionalità e del contesto, racconta cose molto diverse. In Occult, Zari cuce assieme delle tracce cangianti, mutevoli, accompagnando lo spettatore di racconto in racconto e, come solo i più grandi artisti sanno fare, rivela una traccia di verità: la sua asserzione sul mondo.
E così Alba recupera le immagini di archivio della setta in cui è nata, al tempo chiamata Children of God, e da propaganda le fa diventare denuncia; raccoglie le foto dagli album di famiglia, mostrando squarci della propria infanzia e quella della madre e da memoria, da archivio dell’identità, le fa diventare porte aperte, passati alternativi; scatta immagini di rituali contemporanei e ne svela l’ipocrisia, la mercificazione, l’implicito colonialismo.
Occult non è un’opera semplice, né nella realizzazione, né nella carica emotiva che grava sull’autore e lo spettatore. Scegliendo di ripercorrere il viaggio che sua madre, da ragazza, ha subito, Alba ricostruisce un passato oscuro e, allo stesso tempo, ne inventa uno nuovo, prendendo la posizione che sua madre al tempo non ha potuto prendere: la rivendicazione della propria autonomia nei confronti della propria storia famigliare e da quegli occidentali che, in cerca di senso, si immergono in altre culture senza volerle davvero vivere o capire, sapendo che, se vogliono, possono sempre fare un passo indietro. Senza giudizio, ma con uno sguardo fermo, cristallino.
Il risultato è una denuncia femminista contro il culto misogino da cui è stata sottratta a 4 anni, una riflessione sull’inevitabilità delle proprie radici, che siano familiari o culturali, e una testimonianza del potere delle immagini, nel bene e nel male. E quindi sì, come scrive Salter, ci sono solo frammenti. Ma in questa galassia di storie, illusioni, individualità, Alba Zari sa tessere assieme i frammenti come nessun altro.
Chiara Bardelli Nonino
L’archivio, memoria personale e collettiva fuori dalle classiche trame narrative, è al centro dei due lavori premiati.
Il Premio Graziadei per la Fotografia nasce nel 2012 dall’iniziativa di Graziadei Studio Legale con il duplice obiettivo di promuovere il lavoro di giovani autori e di sostenerlo nel tempo. Nel 2020 la giuria composta da Giovanna Calvenzi, Armin Linke, Francesco Graziadei, Margherita Guccione e Bartolomeo Pietromarchi ha decretato vincitore il progetto Green Diamond di Rachele Maistrello. Il suo lavoro è esposto insieme a Occult, nuovo progetto di Alba Zari, vincitrice del Premio nel 2019 con The Y.
Green Diamond di Rachele Maistrello ricostruisce la storia d’amore nata all’interno di una fabbrica cinese tra un operaio, Li Jian Ping, e un’acrobata, Gao Yue. In bilico tra ricostruzione e verosimiglianza, tra il possibile e il plausibile, il progetto offre una riflessione sull’attendibilità dell’archivio, ma anche sulle sue straordinarie potenzialità immaginative.
Per Alba Zari, al contrario, l’archivio è il punto di partenza per esplorare le radici della propria identità. In Occult le immagini tratte dall’archivio di famiglia e quelle ricavate dalla propaganda dei Bambini di Dio, setta all’interno della quale è nata l’artista, costituiscono fonti di una storia in cui le vicende personali e quelle collettive si intrecciano, mentre le fotografie e le riprese effettuate nel corso del viaggio sembrano sublimare i dolorosi contenuti esistenziali della sua storia.
in testata: Rachele Maistrello, “Gao Yue #1”, 1998-1999, courtesy l’artista. Alba Zari, “Awakening in Zen Beach. Koh Phangan”, Thailand, 2020, courtesy l’artista.
APPROFONDIMENTI DI MOSTRA
Green Diamond. A Love Story
Alba Zari. Occult