Carlo Ginzburg, uno dei massimi storici italiani viventi, rilegge il suo libro dedicato alle connessioni tra morfologia e storia a partire dall’analisi delle rappresentazioni grafiche e artistiche che l’uomo ha da sempre disseminato quali utili tracce per ricostruire il suo percorso, dai cacciatori del Neolitico fino ai nostri contemporanei.
Sono infatti molti, e variegati, i temi affrontati nella raccolta di saggi: dalla stregoneria al divieto di conoscere ciò che sta in alto, inteso letteralmente e metaforicamente; dalle pitture erotiche di Tiziano all’«uomo dei lupi» di Freud, interpretato come un lupo mannaro mancato; da Aby Warburg e i suoi continuatori all’intreccio tra riflessioni sul mito e ideologia nazista negli scritti di Georges Dumézil.
Con l’aggiunta di quattro saggi e un apparato iconografico più ricco ed elaborato, la nuova edizione di Miti emblemi spie assume oggi un ruolo cruciale: constatare e leggere in modo adeguato la sopravvivenza di forme antichissime e senza tempo sotto altre spoglie è un fondamentale esercizio di osservazione del mondo, inteso come struttura complessa al cui interno continuità e discontinuità non si escludono ma convivono.
introduce
Alessandro Giuli Presidente Fondazione MAXXI
intervengono
Stefano De Matteis antropologo
Carlo Ginzburg storico
In collaborazione con Adelphi
posti individuali riservati per i titolari della card myMAXXI scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it, entro il giorno prima dell’evento
Carlo Ginzburg, uno dei massimi storici italiani viventi, rilegge il suo libro dedicato alle connessioni tra morfologia e storia a partire dall’analisi delle rappresentazioni grafiche e artistiche che l’uomo ha da sempre disseminato quali utili tracce per ricostruire il suo percorso, dai cacciatori del Neolitico fino ai nostri contemporanei.
Sono infatti molti, e variegati, i temi affrontati nella raccolta di saggi: dalla stregoneria al divieto di conoscere ciò che sta in alto, inteso letteralmente e metaforicamente; dalle pitture erotiche di Tiziano all’«uomo dei lupi» di Freud, interpretato come un lupo mannaro mancato; da Aby Warburg e i suoi continuatori all’intreccio tra riflessioni sul mito e ideologia nazista negli scritti di Georges Dumézil.
Con l’aggiunta di quattro saggi e un apparato iconografico più ricco ed elaborato, la nuova edizione di Miti emblemi spie assume oggi un ruolo cruciale: constatare e leggere in modo adeguato la sopravvivenza di forme antichissime e senza tempo sotto altre spoglie è un fondamentale esercizio di osservazione del mondo, inteso come struttura complessa al cui interno continuità e discontinuità non si escludono ma convivono.
introduce
Alessandro Giuli Presidente Fondazione MAXXI
intervengono
Stefano De Matteis antropologo
Carlo Ginzburg storico
In collaborazione con Adelphi
posti individuali riservati per i titolari della card myMAXXI scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it, entro il giorno prima dell’evento