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Qual è il futuro nel XXI secolo? Cosa ha ancora in comune con il futuro di velocità e rottura degli schemi di cui parlavano i futuristi?
Un’edizione speciale con cinque appuntamenti del ciclo Le storie dell’Arte dedicata al Futurismo come esempio straordinario di una modernità che si trasforma e si adatta nel corso degli anni.
Con un approccio vasto e interdisciplinare, il Futurismo ha influenzato il mondo dell’arte e della creatività contemporanea in tutte le sue sfaccettature artistiche e temporali.
Nell’ultimo appuntamento Andrea Minuz, professore di Storia del cinema all’Università “La Sapienza” di Roma, prende in considerazione sia le collaborazioni cinematografiche di artisti di area futurista, come le scenografie di Prampolini per il film di Bragaglia, Thaïs, sia l’influenza del futurismo sul cinema popolare, dalla città di Metropolis, di Fritz Lang, alle suggestioni futuriste di film come Blade Runner, Matrix o Inception.
Il Manifesto del cinema futurista rappresenta una svolta radicale nella storia delle prime teorizzazioni del cinema e il Futurismo italiano è il primo movimento d’avanguardia che intreccia col cinema un complesso rapporto di influenze, snodi ideologici, prospettive estetiche. Anche se non esiste un cinema futurista in senso stretto, esiste un’influenza in certi casi decisiva delle idee futuriste sulla storia del cinema, che prende forma in un arco che va dalle avanguardie degli anni venti alla fantascienza contemporanea.