MO.CO.PANACÉE | Montpellier
8 giugno – 18 agosto 2019
Georges Candilis, Alexis Josic, Shadrach Woods, Bochum University Competition, 1962 Shadrach Woods architectural records and papers, 1923-1973, Avery Architectural & Fine Arts Library, Columbia University
PLANNED/UNPLANNED, BUILT/UN-BUILT
In questa sezione la mappatura delle ricerche teoriche presenta insieme le ricerche artistiche e quelle di tipo urbanistico e architettonico. Nella visione contemporanea, l’utopia razionalista della strada come elemento ordinatore dello spazio urbano cede il passo ai più recenti progetti di verticalizzazione, sopraelevazione, sottopassaggi o attraversamenti futuristici spesso in contrasto con lo spazio costruito preesistente. La timeline architettonica, Rethinking the City, vuole restituire in una sequenza di poche decine di metri cento anni di teorie e progetti architettonici legati al tema della strada. Questa riflessione è accompagnata, in parallelo, da un’analisi cronologica della produzione artistica legata al concetto di strada – una nuova commissione affidata a Liu Qingyuan – e da una selezione di opere che ragionano sui significati più profondi della strada nel mondo contemporaneo.
Lin Yilin, Safely Manoeuvre across Linhe Road, 1995, Courtesy the Artist
WALK, PLAY AND GETTING LOST…
Gli artisti contemporanei hanno continuato a concentrarsi sulla strada quale contesto privilegiato dei loro interventi. Dalle azioni più ordinarie – come il semplice camminare – fino alle dinamiche più complesse – come varie forme di gioco – i tracciati urbani sono stati oggetto di un’esplorazione a tutto campo. Le ricerche artistiche hanno indagato anche la sensazione di smarrimento insita alla dimensione urbana. In quest’ottica la creazione artistica costruisce e riconquista spazi di espressione, di relazione e di contatto. In un processo di osmosi, mentre gli artisti si appropriano del contesto urbano, la quotidianità entra prepotentemente nel loro lavoro attraverso l’inclusione di materiali, gesti, atteggiamenti, tematiche e approcci inediti.
Chto Delat, Angry Sandwich People, 2006, Courtesy the Artists and KOW Berlin
RESISTANCE, PROTEST, OCCUPY, MANIFEST, FEMINISM AND THE CARNEVALESQUE…
Questa sezione riunisce tele e pitture, poster e manifesti, sculture e installazioni, video e perfomance per restituire una panoramica completa delle ricerche artistiche legate a questo tema. I fenomeni politici che trovano nella strada il loro teatro naturale si esprimono attraverso la resistenza, la protesta, il recente movimento Occupy, le manifestazioni femministe e un’attitudine carnevalesca al rovesciamento del potere. Storicamente nella strada si sono condensate le tensioni che – a vari livelli – hanno attraversato le società, trasformandola in un’arena per i movimenti di protesta più disparati. La mostra presenta le azioni e le ricerche artistiche contemporanee dalla fine degli anni Novanta a oggi, riprendendo il discorso iniziato negli anni Sessanta e Settanta da quella generazione di artisti ed esponenti della cultura scesi in strada per condividere un nuovo pensiero e nuovi modelli creativi.
Halil Altindere, MOBESE - Gold Camera, 2011, Courtesy the Artist and PILOT Gallery, Istanbul / Photo murat-german 2011
EAT, WORK AND EXCHANGE, HOME/HOMELESS…
La strada è teatro di una parte rilevante della vita quotidiana: dal lavoro al commercio, dal cibo di strada alla necessità di una casa, molteplici funzioni e identità si concentrano in questo luogo, spesso oggetto e al tempo stesso soggetto dell’intervento creativo. Operando al confine fra pubblico e privato, fra esterno e interno, artisti e architetti hanno interpretato la strada anche come estensione della vita domestica. Le opere in questa sezione mostrano il lato più nascosto della strada, quello che non vorremmo vedere dal quale ci nascondiamo; non ci raccontano ciò che vorremmo la strada fosse o quello che dovrebbe rappresentare, ma ci mostrano ciò che quotidianamente incontriamo sul nostro percorso.
Surasi Kusolwong, Emotional Machine (VW with Francis Picabia), 2000-2004, Courtesy of the Artist, Photo: Daniel Moulinet
INNOVATION, LIMITATION AND FREEDOM
Per consentire alla strada di assolvere alle sue nuove funzioni, si impone l’esigenza di progettare soluzioni dal design sempre più avanzato; questo fenomeno, se da un lato favorisce il progresso tecnologico, dall’altro può causare pesanti limitazioni alla libertà personale e collettiva. Questa sezione è concepita come una lente di ingrandimento per leggere con maggiore attenzione alcuni aspetti della strada: dalle grandi infrastrutture che definiscono il paesaggio urbano ai piccoli elementi di arredo che ci permettono di sostare, di usufruire e di condividere gli spazi della collettività, fino alle nuove tecnologie che tentano di farci sentirci più sicuri, più veloci e più connessi.
Kimsoojia, A Beggar Woman – Lagos, 2001, Courtesy the Artist and Galleria Raffaella Cortese, Milan
IMMIGRATION, MINORITIES, DIVERSITY, LOVE AND LIVING TOGETHE
Nella società contemporanea, la strada è un luogo fondamentale per consentire alla comunità di sviluppare un’identità e una coscienza condivisa, indagando i confini fra pubblico e privato e affrontando tematiche urgenti come l’immigrazione, le minoranze, la diversità, le relazioni interpersonali e la convivenza pacifica. Nella strada tutte le tensioni sono portate all’estremo, questo ha fatto sì che diventasse un laboratorio permanente dove vengono ridefiniti i confini e i caratteri delle così dette minoranze. La strada è attraversata, frequentata, vissuta dalle comuntà e plasmata da forze come la globalizzazione, che hanno portato nuove soggettività dai margini al centro del discorso pubblico. Il desiderio di comunità che caratterizza il nostro quotidiano risponde alla complessità e difficoltà della nostra epoca.
Simon Fujiwara, New Pompidou, 2014, Courtesy the Artist
STREET AS MUSEUM, MUSEUM AS STREET
Negli ultimi decenni il museo si è proposto come un’istituzione aperta facendo proprie alcune caratteristiche della strada e portando all’interno dei suoi spazi esperienze, lavori e ricerche che nascono nella città o che sono stati appositamente concepiti per il design urbano. La nuova identità di museo-strada, che si sviluppa parallelamente al fenomeno di trasformazione della strada in museo, ha reso sempre più labile la sua identificazione con il luogo deputato alla conservazione del patrimonio culturale collettivo. Oggi il museo si propone come una piazza aperta alla condivisione, dove non si espongono opere, ma dove si verificano eventi che innescano processi in continuo divenire. Il museo aperto contemporaneo nasce dalla messa in discussione delle sue prerogative istituzionali, quali il principio di autorità, la funzione normativa, l’idea di canone e le pretese di neutralità. Questa riflessione ha generato una visione maggiormente consapevole dei limiti e delle contraddizioni dell’istituzione museale, fondata sul dialogo con il pubblico e sulla messa in discussione di significati condivisi.
Gallerie 3 e 4
a cura di Hou Hanru con il team curatoriale del MAXXI
La strada come luogo di condivisione e innovazione, principale laboratorio per artisti, architetti e creativi
Più di 140 artisti e oltre 200 opere per comporre il racconto multiculturale, poliglotta, colorato, spaventoso, stimolante, assordante delle strade di tutto il mondo, il vero grande laboratorio di discussione, creazione, confronto, dove si inventa l’era contemporanea.
Opere d’arte, progetti di architettura, fotografie, performance, interventi site specific e video accolgono il visitatore in una successione di gallerie che formano una strada lunga decine e decine di metri.
Un percorso organizzato per temi – le azioni pubbliche, la vita quotidiana, la politica, la comunità, l’innovazione, il ruolo dell’istituzione – fondamentali per comprendere le nuove funzioni e identità della strada contemporanea. Partendo dalla convinzione che sia il luogo in cui si crea il mondo, lo spazio viene analizzato come manifesto della vita contemporanea, scenario e punto di vista privilegiato dell’esperienza del quotidiano, un paesaggio in cui la comunità creativa e quella cittadina danno vita a una nuova comunità e a un nuovo mondo di creatività urbana.
La strada è analizzata come manifesto in continua mutazione della vita contemporanea, elemento di connessione ma anche di rottura, scenario delle esperienze del quotidiano come i festival di strada, i cinema estemporanei o lo street food.
GLI ARTISTI
Adel Abdessemed, Allora & Calzadilla, Halil Altindere, Francis Alÿs, Iván Argote, Marcela Armas, Rosa Barba, Yael Bartana, Eric Baudelaire, Boamistura, Monica Bonvicini, Botto&Bruno, Andrea Bowers, Mark Bradford, Cao Fei, Chim↑Pom, Martin Creed, Daniel Crooks, Abraham Cruzvillegas, Nemanja Cvijanović, Jonathas de Andrade, Chto Delat, Jeremy Deller, Sam Durant, Jimmie Durham, Memed Erdener – Extrastruggle, Fang Lu, Flavio Favelli, Simon Fujiwara, Jean-Baptiste Ganne, Alberto Garutti, Kendell Geers, David Hammons, Sharon Hayes, Ha Za Vu Zu, He He, Jeppe Hein, Jörg Herold, Thomas Hirschhorn, Hiwa K, Huang Weikai, Alfredo Jaar, Leopold Kessler, Kim Sora, Kimsooja, Barbara Kruger, Mark Lewis, Li Binyuan, Glenn Ligon, Li Liao, Lin Yilin, Liu Qingyuan, Cinthia Marcelle, Jill Magid, Map Office, Minouk Lim, Momoyo Kaijima, Carsten Nicolai, Ahmet Öğüt, OHT (Office for a Human Theatre), Pak Sheung Chuen (Tozer Pak), The Propeller Group, Navin Rawanchaikul, Pedro Reyes, Robin Rhode, Andrea Salvino, Moe Satt, Anna Scalfi, Marinella Senatore, Chen Shaoxiong, Shen Yuan, Santiago Sierra and Jorge Galindo, Adnan Softić, Stalker, Sun Yuan /Peng Yu, Koki Tanaka, Hsieh Tehching, Eugenio Tibaldi, Rirkrit Tiravanija, Sissel Tolaas, Patrick Tuttofuoco, Vatamanu & Tudor, Xijing Men, Yang Jiechang, Yang Zhenzhong, Raphaël Zarka, Zhao Zhao, Zhou Tao, Zhu Jia, Artur Żmijewski, Università la Sapienza.
MACCHINE D’ARTISTA. Immagini di vetture progettate da artisti
Adel Abdessemed, Amabouz Taturo, Isabel & Alfredo Aquilizan, Alain Bublex, Richard Buckminster Fuller, Cao Fei, César, Wim Delvoye, Jimmie Durham, Olafur Eliasson, Michael Elmgreen & Ingar Dragset, Kendell Geers, Piero Golia, Yngve Holen, Surasi Kusolwong, Bertrand Lavier, Jean-Luc Moulène, Ichwan Noor, Julian Opie, Gabriel Orozco, Lucy + Jorge Orta, Damián Ortega, Nam June Paik, Hung-Chih, Paola Pivi, Michael Rakowitz, Navin Rawanchaikul, Rirkrit Tiravanija, Shen Yuan, Roman Signer, Simon Starling, Vedovamazzei, Xavier Veilhan, Andy Warhol, Richard Wilson, Erwin Wurm, Sislej Xhafa, Yin Xiuzhen.
RETHINKING THE CITY
Archigram, Archizoom Associati, Atelier Bow Wow, John Randel, Jr., A Map of the city of New York by the commissioners appointed by an act of the legislature passed April 3rd 1807 (commonly known as the Commissioners’ Plan), 1811, Ludwig Karl Hilberseimer, Le Corbusier, Farzin Lotfi-Jam & Mark Wasiuta, Ludovico Quaroni, Mario Ridolfi, Alice and Peter Smithson, seated in an unidentified street, 1949–1956, Georges Candilis, Alexis Josic, Shadrach Woods, Superstudio, Ugo La Pietra, Robert Venturi, Denise Scott Brown, Steven Izenour, SITE (James Wines), Vito Acconci (Acconci Studio), Steven Holl, Mirko Zardini.
Sezioni di mostra
MAPPING
INTERVENTIONS
STREET POLITICS
EVERYDAY LIFE
GOOD DESIGN
COMMUNITY
OPEN INSTITUTIONS
Progetti in città
Alfredo Jaar
Liu Qingyuan
Jeremy Deller
contenuti correlati
RASSEGNA DI STREET FOOD
Accanto alla mostra, come suo naturale prolungamento, la piazza del museo ospita una rassegna di street food a rappresentare la varietà gastronomica proveniente da diversi angoli di Italia e del mondo.
Cataloghi della mostra
Catalogo della mostra 2018
LA STRADA. DOVE SI CREA IL MONDO