Collettivo Cinetico. Photo by Angelo Pedroni
evento
sabato 9 Maggio 2015 ore 11:00 - 13:00

Le storie della danza contemporanea: multidisciplinari e performativeLa performance negli spazi alternativi. Con Fabio Acca

Ingresso gratuito su prenotazione scrivendo a base@fondazionemaxxi.it

Quattro incontri itineranti negli spazi del MAXXI
per comprendere e vivere la relazione che lega
danza, arte e performance

a cura di Anna Lea Antolini

Danza e performance, un binomio imprescindibile: un percorso informale negli spazi del MAXXI per comprendere e vivere la relazione multidisciplinare che lega danza, arte e performance dalla nascita di quest’ultima ad oggi.
Negli anni ’70, la performance, è riconosciuta tecnica di espressione artistica, ma nasce in ambito artistico molto prima. La sua lunga storia si è mescolata con quella delle avanguardie artistiche del primo Novecento ponendosi come una pre avanguardia: dal futurismo al concettualismo gli artisti ricorrono alla performance per rompere le categorie e indicare nuovi orizzonti. La performance come messa in opera di idee, come mezzo per darsi delle risposte, come stimolatore culturale in una vasta gamma spaziale.

La performance negli spazi alternativi

Le pratiche performative, fin dalla loro apparizione storica come genere, hanno conferito allo spettatore un ruolo determinante nelle dinamiche creative. Lo sguardo di chi partecipa a un evento è stato come “liberato” in una funzione autoriale, parallelamente alla altrettanto importante sperimentazione di spazi non convenzionali dedicati allo spettacolo.
Dopo una prima parte itinerante rivolta alla condivisione di brevi esercizi di coreografia dello sguardo negli spazi esterni del MAXXI, saranno proposti alcuni esempi di come gli artisti, nelle proprie opere, hanno applicato nuovi criteri di utilizzo e percezione di spazi e luoghi alternativi.

ULTIMO APPUNTAMENTO:
sabato 6 giugno, ore 11.00
Di che performance sei? | con Francesca Pennini

In collaborazione con Cro.me. – Cronaca e Memoria dello Spettacolo di Milano e Fondazione Romaeuropa.