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Sala Carlo Scarpa – ingresso € 5 EVENTO SOLD OUT
10 posti nominali riservati e gratuiti per i titolari della card myMAXXI scrivendo a mymaxxi@fondazionemaxxi.it, entro il giorno prima dell’evento
Una riflessione sul passato ma anche sul futuro, mondano e ultra-mondano.
Predomina ancora una visione del periodo dell’Umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall’altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo Cacciari ci fa capire come le cose siano più complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale più ampio nel quale l’attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultra-mondano.
Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest’ottica non iniziano con Petrarca o con i padovani, ma con lo stesso Dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del Rinascimento. C’è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate.