Galleria 2
a cura di Pippo Ciorra, Jean-Louis Cohen
La chiusura della mostra è stata prorogata al 23 settembre 2018
No all’architettura della repressione, classicista barocca dialettale.
Si all’architettura della libertà, rischiosa anti-idolatrica creativa.
Bruno Zevi
In occasione del centenario della nascita, il MAXXI dedica una mostra realizzata in collaborazione con la Fondazione Bruno Zevi, al grande storico, docente, critico, politico e progettista e a quell’architettura italiana moderna e contemporanea che ha sostenuto e promosso con il suo lavoro.
Attraverso disegni, plastici e materiali visivi la mostra vuole rendere più chiaro il ruolo fondamentale che ha avuto Zevi nel dibattito architettonico nazionale del dopoguerra, evidenziando l’importanza del rapporto tra Architettura e politica attiva.
Maurizio Sacripanti, Luigi Pellegrin, Franco Albini, Giovanni Michelucci, Mario Ridolfi, Carlo Mollino sono soltanto alcuni dei 35 architetti in mostra, i cui progetti, pubblicati e sostenuti da Zevi, hanno accompagnato il suo percorso in oltre 50 anni di attività critica e militante.
La mostra rappresenta sia un punto di vista inedito sull’architettura italiana dal dopoguerra alla fine del XX secolo, capace di “riscoprire” progettisti di straordinaria creatività, sia l’occasione per dare spazio alla grande produzione critica e saggistica di Zevi, alla sua passione politica e sociale, alla sua presenza nella storia civile del paese.
© Foto Elisabetta Catalano
Galleria 2
a cura di Pippo Ciorra, Jean-Louis Cohen
La chiusura della mostra è stata prorogata al 23 settembre 2018
No all’architettura della repressione, classicista barocca dialettale.
Si all’architettura della libertà, rischiosa anti-idolatrica creativa.
Bruno Zevi
In occasione del centenario della nascita, il MAXXI dedica una mostra realizzata in collaborazione con la Fondazione Bruno Zevi, al grande storico, docente, critico, politico e progettista e a quell’architettura italiana moderna e contemporanea che ha sostenuto e promosso con il suo lavoro.
Attraverso disegni, plastici e materiali visivi la mostra vuole rendere più chiaro il ruolo fondamentale che ha avuto Zevi nel dibattito architettonico nazionale del dopoguerra, evidenziando l’importanza del rapporto tra Architettura e politica attiva.
Maurizio Sacripanti, Luigi Pellegrin, Franco Albini, Giovanni Michelucci, Mario Ridolfi, Carlo Mollino sono soltanto alcuni dei 35 architetti in mostra, i cui progetti, pubblicati e sostenuti da Zevi, hanno accompagnato il suo percorso in oltre 50 anni di attività critica e militante.
La mostra rappresenta sia un punto di vista inedito sull’architettura italiana dal dopoguerra alla fine del XX secolo, capace di “riscoprire” progettisti di straordinaria creatività, sia l’occasione per dare spazio alla grande produzione critica e saggistica di Zevi, alla sua passione politica e sociale, alla sua presenza nella storia civile del paese.
© Foto Elisabetta Catalano
Cataloghi della mostra
Catalogo della mostra 2018
Gli architetti di Zevi. Storia e controstoria dell’architettura italiana 1944-2000